Quest'anno la manifestazione é chiaro a tutti abbia toccato il fondo, inutile starcelo a ripetere, inutile esasperare il concetto, inutile soprattutto perché nel corso della serata si é raggiunto il 55% di share: ammettiamo di essercelo guardato numerossisimi insomma (eravamo circa in 14 milioni).
Voglio parlare di Sanremo brevemente e con chiarezza, stando ad analizzare il fine che si propone e non il contorno. Il Festival di Sanremo é il Festival della canzone italiana, è manifestazione canora, é gara. Ok, é condotto da incompetenti, abbellito da pezzi di carne tonica, ridicolizzato da soggetti senza arte né parte, ma facciamo un fioretto: subiamo gli interventi noiosi e inopportuni, subiamo un sistema di televoto fallimentare, subiamo le gaffe, subiamo l'improvvisazione mal riuscita, facciamolo per patriottismo.
Piccola parentesi: aborro critiche mosse da intellettualoidi, quelli che si fanno superiori allo stile melenso e melodico delle canzoni in gara, quelli che decantano la banalità del significato dei testi e obiettano sulle capacità canore degli artisti.
Passo ai miei preferiti (categoria Artisti):
ARISA - La notte La tifo da sempre, dalla prima volta che l'ho ascoltata. Elegante, intonata, delicata, diretta. E' la canzone italiana, nella melodia e nel testo. Tradizionale quanto innovativa, classica quanto coraggiosa.
La vita può allontanarci - l'amore continuerà, così canta Arisa.
NOEMI - Sono solo parole Noemi ha la voce, ha il carisma, ha credibilità, é un'artista. Il testo é di Fabrizio Moro, cantautore che apprezzo particolarmente.
Posso solo ripeterti ancora: sono solo parole, così canta Noemi.